Social ads: il marketing nell’era di internet

Il Marketing Digitale al giorno d’oggi, grazie all’enorme utilizzo dei social network, si è trovato a dover cogliere nuove opportunità e sfide. Ogni giorno milioni di utenti utilizzano i social, generando così una grande mole di dati che vengono utilizzati per la creazione di annunci personalizzati: si parla così di Social ads

Il fine ultimo di questa tipologia di annunci è la conversione, ovvero l’azione finale da parte dell’utente che è stata prefissata dalla strategia di marketing come obiettivo (es. acquisto di un prodotto, atterraggio sul sito, iscrizione ad un evento, rilascio dei dati ecc).

Ma cosa permette di avere un efficiente conversion rate (percentuale di visitatori di un sito web, e non solo, che completano l’obiettivo desiderato)? Si tratta di diversi fattori tra cui:

  • velocità di loading;
  • ux e ui design;
  • lingua utilizzata;
  • responsiveness;
  • SEO;
  • informazioni e immagini chiare e accattivanti.   

I social, oltre ad essere di grande aiuto nelle campagne pubblicitarie, hanno permesso l’emergere di nuove figure lavorative, prime tra tutte l’influencer. Ma come davanti ad ogni grande cambiamento, la legge è intervenuta per regolare le azioni di questi ruoli professionali e tutelare gli utenti da eventuali inganni.

Ad, gifted, supplied: la terminologia legale degli influencer

L’azienda che vende un prodotto o un servizio, dopo aver individuato l’influencer in linea con il proprio target, avvia una collaborazione sporadica o duratura con lo stesso. La scelta di modalità di collaborazione con l’influencer dipende dalla strategia aziendale: aumentare il traffico, incrementare le vendite sul proprio e-commerce oppure creare engagement nei confronti del consumatore. 

In base all’obiettivo della campagna di adv le aziende possono inviare gratuitamente i prodotti all’influencer, fornire un coupon o codici sconto da condividere con la community oppure pagare un corrispettivo in base ai contenuti realizzati dal creator per sponsorizzare il prodotto/servizio.

Da questa collaborazione l’influencer potrà quindi guadagnare:

  • attraverso la singola retribuzione, con una percentuale sui singoli acquisti effettuati dai fan grazie all’affiliate marketing;
  • attraverso una retribuzione complessiva sulla base del numero di contenuti e dell’engagement previsto.

Dato che l’obiettivo degli influencer è monetizzare, la legge per tutelare il potenziale consumatore ha deciso di rendere trasparente la politica di adv. 

Gli influencer per legge sono obbligati a segnalare agli utenti i contenuti attraverso degli elementi identificativi, che possano essere hashtag o diciture

  • Ad, adv: contenuto sponsorizzato per cui si è ricevuto un compenso in denaro; 
  • Gift, gifted: prodotto o servizio regalato; 
  • Supplied by: prodotto o servizio ottenuto in cambio di merce o retribuito. 

Queste linee sono state imposte ai content creator per evitare casi di pubblicità sleale e proteggere gli utenti, senza così venir meno al principio di inequivocabilità (segnalazione di pubblicità o omaggio). 

Instagram e TikTok, le differenze di contenuti e target

Instagram e TikTok sono i social media più utilizzati dalle aziende per fare Adv, anche e soprattutto grazie alla figura dell’influencer. Per poter creare delle strategie efficaci ed utilizzare nel modo corretto le piattaforme a disposizione, è fondamentale individuare le differenze tra esse: 

  • Instagram: i Millennials popolano per più del 50% questa piattaforma. I contenuti possono essere veicolati attraverso visual statici (foto, video, carosello, collection) o video (stories, reel, IG TV, Instagram Live) di diversa durata. All’interno di questi annunci oltre alle immagini possono esserci anche testi accattivanti per l’utente che generano un alto tasso di conversione
  • TikTok: utilizzare questo social permette alle aziende di svecchiare la classica comunicazione del brand o del prodotto, dato che più del 41% degli utenti va dai 16 ai 24 anni, avvicinandosi così alla cosiddetta Generazione Z. I contenuti si presentano sotto forma di video divertenti che coinvolgono l’utente in pochi secondi. 

Seppure in passato tra le due piattaforme potevano emergere piccole e grandi differenze, negli ultimi anni notiamo come i contenuti di Instagram siano sempre più simili a quelli che ritroviamo su TikTok. Questo perché, come abbiamo visto accadere con facebook, il rischio è che un nuovo social, rispondendo meglio alle necessità degli utenti, possa soppiantare quello più “vecchio”.

Si può benissimo notare come il Digital dominerà nel futuro ogni strategia di marketing e come sempre più velocemente il modo di “fare pubblicità” si stia evolvendo con l’innovazione continua dei mezzi di comunicazione. Questo è il motivo per cui ITS ha pensato di mettere a disposizione un corso gratuito per diventare Digital strategist. Grazie a questo corso si otterrà il Diploma di Tecnico Superiore per l’organizzazione e la fruizione dell’informazione e della conoscenza. 

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