L’obsolescenza programmata: un problema controverso

L’obsolescenza programmata è un fenomeno che suscita da decenni un dibattito acceso e costante in tutto il mondo, soprattutto nell’ambito tecnologico. Quante volte abbiamo sentito dire frasi come “ai miei tempi le cose non si rompevano così facilmente!”. Sembra infatti che, soprattutto per quanto riguarda gli oggetti legati alla tecnologia, sia sempre più difficile evitare l’acquisto di nuovi dispositivi e modelli anche solo dopo pochi anni di utilizzo.

L’obsolescenza programmata si riferisce alla pratica deliberata da parte dei produttori di rendere obsolete le proprie apparecchiature o prodotti dopo un certo periodo di tempo, costringendo così i consumatori a sostituirli con versioni più recenti o nuovi modelli. Questo comportamento solleva una serie di domande etiche ed economiche, spingendo le persone a riflettere su come la tecnologia sia progettata, prodotta e consumata.

Tipologie di obsolescenza programmata

L’obsolescenza programmata ha radici profonde nella storia produttiva, risalenti a quando le industrie hanno cominciato a realizzare prodotti con una durata limitata già nel XX secolo. Chiaramente lo scopo finale di questa strategia era quello di aumentare le vendite, costringendo i consumatori a sostituire regolarmente i loro prodotti. Questa pratica è continuata nel corso del tempo e oggi è ancora una realtà presente soprattutto nel settore tecnologico.

A proposito di obsolescenza programmata in questo settore possiamo distinguere diverse tipologie:

  1. Obsolescenza funzionale:  i produttori progettano intenzionalmente i loro prodotti in modo che smettano di funzionare dopo un certo periodo di tempo o dopo un numero prestabilito di utilizzi. Questo può essere fatto rendendo difficoltosa la riparazione o la sostituzione di parti.
  2. Obsolescenza stilistica: cambiamenti di stile e design: anche se il prodotto funziona, i consumatori potrebbero desiderare un modello più recente.
  3. Obsolescenza del software: i produttori spesso cessano il supporto software per i prodotti più vecchi, rendendo impossibile l’uso di nuove applicazioni o aggiornamenti.

Cosa comporta l’obsolescenza programmata?

Questo approccio produttivo ha degli inevitabili effetti negativi sulla società e sull’ambiente:

  • Costi elevati per i consumatori, costretti a sostituire regolarmente i loro dispositivi.
  • Spreco e uso eccessivo di risorse naturali e accumulo di rifiuti elettronici, che spesso non vengono smaltiti correttamente.
  • Impatto ambientale causato dall’inquinamento produttivo e dall’uso eccessivo di energia nella produzione e nello smaltimento dei dispositivi.
  • Inequità sociale: emerge sempre di più il divario tra coloro che possono permettersi di acquistare regolarmente nuovi dispositivi e coloro che non possono.

Come gli sviluppatori possono contribuire a contrastare l’obsolescenza programmata

Negli ultimi anni, sono state adottate diverse misure per contrastare l’obsolescenza programmata nell’ambito tecnologico. Alcuni governi hanno introdotto leggi per promuovere la riparabilità dei dispositivi e la fornitura di pezzi di ricambio. Inoltre, ci sono organizzazioni e movimenti di consumatori che promuovono la riparazione e il riciclaggio dei dispositivi anziché la sostituzione.

Anche gli sviluppatori stessi possono giocare un ruolo significativo nel contrastare l’obsolescenza programmata e promuovere una maggiore sostenibilità nell’industria tecnologica. Ecco alcune azioni che uno sviluppatore software può intraprendere:

  • Creare software durevoli che funzionino in modo efficiente su hardware più vecchi o meno potenti. 
  • Supportare il software a lungo termine impegnandosi a fornire aggiornamenti e correzioni per un periodo più lungo. Questo significa che i dispositivi più vecchi possono continuare a essere utilizzati in modo sicuro e con prestazioni accettabili.
  • Promuovere standard aperti per favorire l’interoperabilità tra dispositivi e software di diversi produttori. Ciò rende più facile per i consumatori continuare a utilizzare i loro dispositivi con nuovi software anche dopo che il supporto ufficiale è terminato.
  • Sostenere il movimento del software libero e open source per contribuire a creare soluzioni sostenibili e durature accessibili a tutti. 
  • Creare strumenti per la riparazione e l’aggiornamento come software di diagnostica, guide di riparazione interattive e strumenti per la gestione delle parti di ricambio.
  • Educare gli utenti fornendo informazioni e risorse su come prolungare la vita dei loro dispositivi e sulle alternative alla sostituzione (attraverso la creazione di siti web, forum o app educative che forniscono suggerimenti per la manutenzione e la riparazione).
  • Collaborare con organizzazioni e iniziative che promuovono la sostenibilità nell’industria tecnologica
  • Creare applicazioni per la condivisione e il riuso, promuovendo così l’uso condiviso e il riciclo anziché l’acquisto di nuovi prodotti.

In definitiva, gli sviluppatori software hanno la capacità di influenzare positivamente l‘industria tecnologica e promuovere pratiche più sostenibili. Contribuire a progetti e iniziative che favoriscono la durabilità e lavorare su soluzioni che prolungano la vita dei dispositivi possono fare la differenza nel contrastare l’obsolescenza programmata.

La formazione di un software developer

La formazione gioca un ruolo chiave nel processo che porta alla stesura di software durevoli. Gli sviluppatori devono avere una solida comprensione dei principi di progettazione software, dell’architettura dei sistemi e delle buone pratiche di codifica. Devono essere infatti in grado di scrivere codice pulito e ben strutturato che sia facilmente manutenibile e adattabile a futuri cambiamenti. Inoltre, devono essere consapevoli delle sfide legate alla sicurezza e alla privacy dei dati, cercando di integrare queste considerazioni nella loro progettazione. La formazione continua è essenziale per rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie e le best practices, in modo da sviluppare software che resistano alle pressioni dell’obsolescenza programmata e siano in grado di servire le esigenze degli utenti per lungo tempo.

Ma come si imparano tutte queste skills?

Scopri il nostro corso per diventare Software developer!

Valutazione su Emagister per ITS ICT Piemonte
ECCELLENTE
Valutazione 5 stelle su Emagister per ITS ICT Piemonte
5,0/5
Emagister:
Dai la tua opinione su Fondazione ITS per le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione per il Piemonte
Badge Cumlaude su Emagister per ITS ICT Piemonte
Badge Cumlaude 2019 su Emagister per ITS ICT Piemonte
Fondazione ITS per le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione per il Piemonte
Linkedin Higher Education
Segui su Linkedin Fondazione ITS per le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione per il Piemonte
ITS ICT Piemonte