L’evoluzione delle reti mesh: connettività decentralizzata per tutti

A differenza delle tradizionali infrastrutture client-server, in cui ogni nodo dipende da un punto centrale, le reti mesh distribuiscono il traffico in modo autonomo, garantendo maggiore affidabilità e scalabilità. Con i nuovi protocolli e le tecnologie hardware sempre più efficienti, il paradigma della rete mesh si sta evolvendo verso scenari applicativi sempre più ampi, dalla connettività urbana fino all’Internet of Things (IoT) su larga scala.

Architettura e funzionamento delle reti mesh

Una rete mesh si basa su un insieme di nodi interconnessi che collaborano per instradare i pacchetti di dati. Questi nodi possono essere fissi o mobili e sono in grado di riorganizzarsi dinamicamente per ottimizzare il flusso di informazioni.

Le principali architetture di rete mesh sono:

  • Mesh full: ogni nodo è connesso a tutti gli altri, garantendo ridondanza massima ma con un costo elevato in termini di gestione e risorse.
  • Mesh parziale: ogni nodo è collegato solo a un sottoinsieme degli altri, ottimizzando le prestazioni e la scalabilità.
  • Mesh ibrida: una combinazione delle due precedenti, spesso utilizzata in scenari reali per bilanciare efficienza e affidabilità.

Il routing all’interno di una rete mesh può essere gestito da protocolli specifici, tra cui:

  • OLSR (Optimized Link State Routing): utilizza un algoritmo proattivo basato sulla tabella di instradamento per ridurre la latenza.
  • AODV (Ad hoc On-Demand Distance Vector Routing): imposta le rotte dinamicamente solo quando necessario, minimizzando l’overhead di rete.
  • BATMAN (Better Approach To Mobile Adhoc Networking): un protocollo decentralizzato che distribuisce le informazioni di routing tra i nodi, migliorando la resilienza.

Perché utilizzare le reti mesh

L’adozione delle reti mesh sta crescendo grazie a una serie di vantaggi chiave:

  • Tolleranza ai guasti: l’assenza di un singolo punto di fallimento permette alla rete di adattarsi automaticamente in caso di guasto di un nodo.
  • Scalabilità: nuove unità possono essere integrate senza compromettere l’efficienza complessiva.
  • Autonomia: non dipendendo da infrastrutture centralizzate, le reti mesh possono operare in condizioni di connettività limitata o assente.
  • Flessibilità di implementazione: possono essere utilizzate per estendere il Wi-Fi in ambienti urbani, migliorare la copertura in aree rurali o supportare dispositivi IoT.

Imparare tutto sulle reti con i corsi ITS

Le reti mesh rappresentano una delle soluzioni più promettenti per il futuro della connettività distribuita. Tuttavia, il loro funzionamento si basa su principi avanzati di networking, gestione delle architetture software e integrazione di servizi, competenze che oggi sono fondamentali per chi aspira a diventare uno sviluppatore software.

Il Corso Software Developer offerto da ITS permette di acquisire una solida preparazione su questi temi, fornendo competenze chiave nella progettazione e gestione di infrastrutture software, nell’integrazione di servizi backend e nella gestione delle reti nei moderni ambienti cloud. Gli studenti impareranno a lavorare con tecnologie come Docker, Kubernetes, SQL e NoSQL, affrontando scenari pratici che spaziano dalla gestione di architetture distribuite alla sicurezza informatica

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