Nel mondo dello sviluppo di applicativi digitali spesso sentiamo parlare di backend e frontend, ma cosa si intende esattamente con questa terminologia? Questi due concetti fondamentali si riferiscono rispettivamente:
Chi si occupa di programmazione frontend deve quindi assicurarsi che tutto quello che viene mostrato nell’interfaccia sia armonico, responsivo, funzionante e funzionale all’esperienza utente.
Lo sviluppatore backend, invece, si occupa di gestire le infrastrutture retrostanti, garantendo la comunicazione con i server, il corretto reperimento di informazioni da eventuali database e il controllo degli aspetti di sicurezza.
Frontend e backend quindi non sono due aspetti nettamente separati, che lavorano in parallelo senza parlarsi: la comunicazione tra l’interfaccia e la struttura deve essere, infatti, continua e veloce.
È per questo motivo che entra in gioco il middleware, un software che comunica tra le applicazioni frontend e backend, permettendo all’applicazione di funzionare in modo fluido. Il nome middleware deriva proprio dal fatto che si tratta di un ponte a metà tra le richieste lato client e la risorsa backend richiesta.
Le organizzazioni che utilizzano ambienti multi-cloud e container spesso si servono di middleware per sviluppare e scalare le applicazioni in modo efficiente.
Java è un linguaggio molto utilizzato per lo sviluppo backend, noto tra gli sviluppatori di tutto il mondo è comunemente considerato affidabile.
Perché questo linguaggio è così ampiamente utilizzato?
Lo sviluppatore Backend svolge diverse mansioni fondamentali nella strutturazione e mantenimento di applicativi digitali. Tra queste figurano la comprensione delle architetture software, la progettazione e realizzazione di un’infrastruttura relativa ad un’applicazione software e l’integrazione con i servizi esterni.
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